ARCHIVIO ASTRONEWS:
gennaio 2012 |
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30
gennaio
2012: |
Domani sera
l'asteroide Eros 433 ci "sfiorerà" e sarà facile osservarlo. |
Ospitano
complessivamente 26 pianeti. |
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Si sta avvicinando alla Terra, l'asteroide Eros 433 che domani 'visitera'' il nostro pianeta ma a una distanza di tutta sicurezza. In serata sarà ben visibile anche dall'Italia e si potrà osservare con l'aiuto di un binocolo.
In questo momento l'asteroide si trova a una distanza di quasi 27 milioni di chilometri ed è già visibile anche dall'Italia. Domani nel punto di massimo avvicinamento al nostro pianeta Eros 433 si troverà alla distanza di 27 milioni di chilometri.
Scoperto nel 1898, è stato il primo asteroide individuato dei cosiddetti Near-Earth Object (Neo), i piccoli corpi del Sistema Solare la cui orbita si avvicina alla Terra. E' stato anche il primo asteroide ad essere visitato da una sonda, l'americana Near (Near Earth Asteroid Rendezvous), che lo ha incontrato nel 2000. Eros 433 è un oggetto irregolare il cui lato più grande misura circa 30 chilometri di lunghezza.
''Nel suo avvicinamento alla Terra l'oggetto sta guadagnando luminosità'', ha osservato l'esperto. Per domani, ha aggiunto, é previsto cielo coperto un po' ovunque, ma per osservarlo si può approfittare del fatto che l'asteroide sarà visibile ancora per qualche giorno e raggiungerà la massima luminosità il 3 febbraio, dovuta a una ottimale configurazione Terra Sole e asteroide''. L'asteroide non è visibile a occhio nudo ma, ha proseguito Masi, ''é possibile osservarlo anche con un piccolo telescopio amatoriale o addirittura un buon binocolo a partire dalle 22,30 guardano in direzione Sud-Est nella costellazione del Sestante, sotto la costellazione del Leone''.

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27 gennaio
2012: |
La Pubblicazione n. 2 della "SSER
Sezione Studio e Ricerca", curata dal socio Vitantonio
Primiceri, dal titolo "ASTRONOMIA e MITOLOGIA". |
>>> continua... |
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25 gennaio
2012: |
Ripresa, dalle SDO e
SOHO, la più intensa attività solare degli ultimi 7 anni. |
Potrà provocare una
tempesta solare di livello 2 o 3. |
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E' in corso la piu' spettacolare eruzione solare degli ultimi sette anni e lo sciame di particelle che ha prodotto, ossia il vento solare, sta puntando diritto verso la Terra.
La National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) degli Stati Uniti, prevede che l'intensita' della tempesta geomagnetica che questa eruzione potra' provocare possa essere di livello 2 o 3 su una scala di 5. Il precedente record, secondo il Noaa, era detenuto dalla tempesta solare avvenuta nel settembre 2005.
L'eruzione in corso e' stata osservata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa e dal Solar Heliospheric Observatory (Soho) di Nasa ed Agenzia Spaziale Europea (Esa). Come mostrano le immagini inviate dai due telescopi, il 'risveglio' del Sole e' inziato gia' il 19 gennaio, con una intensificazione dell'attivita' che ha rilasciato esplosioni in rapida successione fino all'ultima potente eruzione.
Quando le particelle provenienti dal Sole raggiungono il campo magnetico terrestre sfrecciando alla velocita' di circa 2.200 chilometri al secondo, possono avvenire interferenze con i sistemi di comunicazione. Se fino all'ultimo momento sara' difficile fare previsioni sulle conseguenze, gli esperti prevedono gia' per i prossimi giorni aurore di rara bellezza generate dalle interazioni fra le particelle del Sole cariche di energia e il campo magnetico terrestre.
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22 gennaio
2012: |
Tissint, l'ultima
meteorite da Marte, ritrovata sulla Terra, formato gigante. |
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E' stata chiamata Tissint ed è caduta lo scorso luglio nei pressi di Foumzgit, in Marocco. Grazie a varie testimonianze dirette dell'evento è stato possibile recuperarne quasi 7 kg, sotto forma di vari frammenti, dei quali il più massiccio arriva a pesare poco più di 900 grammi.
La particolarità della Tissint (nella foto, un frammento) è che si tratta della quinta meteorite marziana vista cadere sulla Terra e poi riconosciuta come tale (le precedenti risalgono al 1815, 1865, 1911 e 1962), ma soprattutto è quella che è rimasta per meno tempo esposta alla corruzione dell'ambiente terrestre.
A dichiararla di tipo marziano è stato ieri un comitato della International Society for Meteoritics and Planetary Science, ente scientifico che nella sua totalità annovera 950 esperti in meteoriti. La conferma dell'origine marziana della Tissint è venuta dalla corrispondenza scoperta fra la sua composizione chimica e quella dell'atmosfera del pianeta rosso, e dal fatto che trattandosi di materiale di origine vulcanica ha un'età relativamente giovane (alcuni milioni di anni), il che rafforza la prova della corrispondenza chimica.
Proprio perché si tratta di roccia vulcanica, e per di più non esposta a lungo al primitivo ambiente marziano, non ci sono speranze di riconoscervi eventuali tracce di vita fossile. Nondimeno proprio la freschezza dei frammenti della Tissint ha scatenato una caccia all'acquisto da parte di collezionisti privati e istituti scientifici che ha fatto schizzare alle stelle le sue quotazioni, giunte fino a 750 $ al grammo (circa 580 euro). La cosa non deve stupire se si pensa che finora solo di un centinaio di meteoriti diverse è stata riconosciuta l'origine marziana, per un peso totale dei vari frammenti raccolti che supera di poco il quintale.
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17 gennaio
2012: |
E' caduta nell'Oceano
Pacifico la sonda russa Phobos Grunt. |
La conferma ufficiale
da fonti russe, europee e americane. |
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La sonda russa Phobos Grunt e’ rientrata nell’atmosfera in una zona che si trova sull’oceano Pacifico. La conferma arriva da fonti russe, americane e dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), i cui esperti stanno controllando i dati relativi all’impatto e all’eventuale caduta di frammenti.
Secondo fonti del ministero russo della Difesa, citate dall’agenzia Ria Novosti, il rientro della sonda nell’atmosfera sarebbe avvenuto sopra l’area del Pacifico che si trova al largo del Cil, a 1.250 chilometri dall’isola di Wellington.
Lanciata l'8 novembre scorso, la sonda Phobos Grunt era destinata a raggiungere una delle lune di Marte, Phobos. Pesava 13,5 tonnellate e aveva a bordo 7,5 tonnellate di combustibile.
Il fallimento della missione Phobos-Grunt è una grave perdita non solo in termini economici (170 milioni di dollari andati in fumo), ma anche e soprattutto scientifici, perché dallo studio dei campioni prelevati su Phobos sarebbero venute importanti informazioni sulla nascita dell'intero sistema solare. I pochi testimoni che hanno assistito al rientro della Phobos-Grunt lo hanno descritto simile a quello di un razzo Soyuz avvenuto il mese scorso e visibile nella foto in alto.

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La traiettoria del
rientro della sonda russa Phobos Grunt
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14 gennaio
2012: |
La sonda russa Phobos
Grunt pronta, in queste ore, a "cadere" sulla Terra. |
L'impatto con
l'atmosfera non la distruggerà completamente. |
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E' cominciato il conto alla rovescia per il rientro a Terra della sonda russa Phobos Grunt, che l'8 novembre scorso è stata 'vittima' di un errore nel lancio che avrebbe dovuto portarla su una delle lune di Marte, Phobos, sulla quale avrebbe dovuto raccogliere dei campioni e riportarli a Terra.
Da allora la sonda è rimasta in orbita attorno alla Terra e adesso si sta abbassando progressivamente. La sua orbita è al momento compresa fra 150 e 179 chilometri. Dal confronto fra i calcoli più recenti emerge che il giorno più probabile per il rientro nell'atmosfera possa essere domenica 15 gennaio, anche se alcune previsioni, come quelle ufficiali russe, non escludono che l'impatto possa avvenire anche lunedì 16.
E' invece impossibile prevedere l'area sulla quale avverrà l'impatto, che potrà essere determinata in modo preciso solo a ridosso dell'evento. Secondo l'agenzia spaziale russa, Roscosmos, il rientro dovrebbe avvenire sull'oceano Indiano ed é su quest'area che potrebbero essere dispersi i frammenti della sonda o la capsula di rientro del veicolo spaziale. Questo è il terzo "appuntamento ufficiale", in cinque mesi, con un veicolo spaziale che rientra nell'atmosfera. Nel settembre scorso era stata la volta del satellite della Nasa Uars e in ottobre lo stesso destino era toccato al satellite tedesco Rosat. In tutti e due i casi l'impatto è avvenuto sull'oceano.
Pesante 13,5 tonnellate, Phobos Grunt ha una massa doppia rispetto a quella del satellite Uars ed è più grande anche di Rosat. mentre questi ultimi due avevano ormai esaurito il loro ciclo di attività, Phobos Grunt era pronta a cominciare una missione storica che l'avrebbe portata ad esplorare un ambiente completamente ignoto. Perciò il suo combustibile, a base di idrazina e del tetraossido di azoto, è ancora intatto. Tuttavia secondo gli esperti non dovrebbero esserci preoccupazioni circa il rischio di dispersione di queste sostanze nell'atmosfera al momento dell'impatto perché il serbatoio di alluminio verrebbe rapidamente distrutto e il combustibile bruciato.
L'unico elemento che potrebbe resistere è la capsula da 7,5 chilogrammi destinata a tornare sulla Terra e quindi progettata proprio per sopportare le temperature altissime del rientro nell'atmosfera.

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12 gennaio
2012: |
Nella Via Lattea, la
nostra galassia, possibile l'esistenza di molte "Terre". |
Ci sono anche milioni
di pianeti con due soli. |
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Nella Via Lattea la parola d'ordine e' non restare mai soli. E per sconfiggere la solitudine, stelle e pianeti ce la mettono proprio tutta: due studi pubblicati su Nature ci consegnano infatti una 'foto di gruppo' sempre piu' affollata della nostra galassia, dove la maggior parte delle stelle e' affiancata da almeno un pianeta che potrebbe essere potenzialmente simile alla Terra, mentre sembrano sempre piu' numerosi, forse milioni, i pianeti con due soli come Tatooine in Guerre Stellari.
L'ipotesi che nella Via Lattea ci possano essere innumerevoli pianeti con due soli, illustrata nel primo studio su Nature, nasce dalla scoperta di due nuovi sistemi solari con due stelle, fatta dal telescopio spaziale della Nasa Kepler. I due nuovi pianeti che ruotano attorno a due soli si chiamano Kepler-34 b e 35 b: si tratta di due giganti gassosi simili a Giove che si muovono lungo un'orbita molto particolare che cambia ad ogni passaggio in funzione dello spostamento delle due stelle. La loro scoperta segue di pochi mesi quella del primo pianeta con due soli, Kepler-16, e queste prime osservazioni, unite al dato che le stelle binarie sono molto numerose (forse il 50% di quelle presenti nella galassia), spingono gli astronomi a ipotizzare l'esistenza di milioni di pianeti simili a Tatooine della saga hollywoodiana.
Il secondo studio pubblicato da Nature dimostra invece che la maggior parte delle stelle della Via Lattea e' accompagnata da almeno un pianeta. Si calcola addirittura che siano 10 miliardi le stelle che convivono con pianeti con dimensioni simili alla Terra e dotati di un'orbita tale da consentire una temperatura adatta ad ospitare la vita. Dopo sei anni spesi nella caccia ai pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare, i ricercatori coordinati dall'Istituto di astrofisica di Parigi hanno dimostrato che i pianeti sono piu' comuni delle stelle nella nostra galassia, e che i pianeti che orbitano intorno a una stella, proprio come fa la Terra intorno al Sole, sono la regola e non l'eccezione.
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La Via Lattea sul telescopio Danidh
dell'Osservatorio dell'Eso a La Silla |
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3 gennaio
2012: |
Inizio d'anno
nell'orbita lunare per le sonde "gemelle" Grail. |
Le due sonde gemelle Grail della Nasa sono giunte nell’orbita lunare e in marzo cominceranno a raccogliere dati senza precedenti sulla storia e la struttura interna della Luna
Lanciate entrambe il 10 settembre scorso con un razzo Delta II dalla base di Cape Canaveral, le sonde Grail (Gravity Recovery and Interior Laboratory) hanno viaggiato in modo indipendente l'una dall'altra per tre mesi e mezzo, percorrendo oltre 4 milioni di chilometri. Non appena avranno raggiunto la posizione ottimale, cominceranno a lavorare in tandem e a partire da marzo cominceranno a raccogliere dati che permetteranno di ricostruire la storia della Luna con un dettaglio senza precedenti.
In questo momento diventano tre i veicoli spaziali nell’orbita lunare, tutti americani: oltre alle sue sonde Grail c'e' la sonda Artemis, lanciata nel 2007 e la cui missione e' destinata a concludersi nel 2012.
Innanzitutto le due sonde cominceranno a 'cercarsi' emettendo un radiosegnale che permettera' di definire con precisione la distanza che le separa. I ricercatori si aspettano che le differenze regionali nella gravita' lunare possano avere effetti sulla distanza tra le due sonde, aumentandola, o riducendola. In altre parole, la distanza fra le due sonde dovrebbe variare quando sorvolano aree in grado di avere effetti visibili sulla gravita’ e sulla posizione delle sonde, come montagne, crateri e masse nascoste sotto la superficie.
Le informazioni relative a queste variazioni saranno poi tradotte in una mappa ad alta risoluzione del campo gravitazionale della Luna e forniranno elementi preziosi per ricostruire il sottosuolo lunare e per comprendere la storia e l'evoluzione sia della Luna, sia della Terra e degli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare.
Costata complessivamente 496 milioni di dollari, ''la missione Grail permettera' di scoprire molti aspetti ancora misteriosi della Luna e ci aiutera' a comprendere la sua storia, accanto alla storia della Terra e degli altri pianeti del Sistema Solare'', ha osservato la responsabile scientifica della missione, Maria Zuber, del Massachusetts Institute of Technology (Mit). ''Questa missione – ha aggiunto - riscrivera' i libri di testo sull'evoluzione della Luna''.
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1° gennaio
2012: |
"LA CONGIUNZIONE DEL
NUOVO ANNO (LUNA-GIOVE)"
- Lunedì 2 gennaio (ore 20:30) prima serata del 2012 presso la
Struttura dell'A.S.L.A. |
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Lunedì 2
gennaio |
La "congiunzione" del nuovo anno (Luna-Giove) |
INFO e
PRENOTAZIONI al num. 328/8356836 |
L’A.S.L.A. Associazione Astronomica “San Lorenzo” di Casarano
inaugura
le sue aperture del nuovo anno con una serata
dedicata alla “Sorella Luna” e alla congiunzione con Giove: il nostro unico satellite naturale, a
due giorni dalla sua fase di osservazione per
eccellenza (primo quarto) non esiterà di regalare ai presenti grandi
emozioni. Il potente telescopio dell’Osservatorio Astronomico,
ed un altro cannocchiale “satellite”, con diversi ingrandimenti
daranno la possibilità
ai Visitatori di “passeggiare” sulla superficie
lunare, tra gli enormi crateri ed i vasti “mari”.
Ovviamente non
mancheranno le osservazioni del
“gigante gassoso” Giove, della Grande Nebulosa in Orione,
dell’Ammasso aperto delle Pleiadi, della Galassia di Andromeda. Le osservazioni
saranno seguite dalle spiegazioni degli esperti.
Come sempre, la
serata inizierà con lo spettacolo coinvolgente nel
modernissimo Planetario digitale 3D e terminerà con la visita guidata
nel ricchissimo
Museo del Cosmonauta. |
Inizio alle ore 20:30 |
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